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DEFINIZIONE
DI KARATE-DO TRADIZIONALE |
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Il Karate di ieri e di oggi. |
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L'origine del
karate risale a più di mille anni fa. Per non fare
doppioni non parleremo della storia del karate che è
ben riportata in molti siti del settore, mi limiterò
a scrivere a laghe righe quanto segue. |
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Quando Daruma Taishi
(Bodhidharma) fu al monastero di Shao Lin, in Cina, ideò
per i suoi allievi alcuni metodi di addestramento fisico
al fine di creare in loro quella resistenza e quella forza
fisica necessaria sopportare la rigida disciplina che
era parte della loro religione. Questo metodo di allenamento
fisico fu presto sviluppato e modificato per divenire
quello che è oggi conosciuto cone metodo di combattimento
Shaho Lin. Tale arte marziale fu poi importata ad Okinawa
e si mescolò con le tecniche di combattimento proprie
dell'isola. In seguito il signore dell'antica Okonawa
e più tardi il feudatario di Kagoshima, sulla punta
più meridionale di Kiushu in Giappone, proibirono
l'uso delle armi, e fu così che si sviluppò
il combattimento "a mani vuote" e le tecniche
di difesa personale. Queste arte marziali, per la sua
origine cinese, fu chiamata karate, scritto in caratteri
aventi il significato letterale di "mano cinese". |
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Che cosa è il Karate. |
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Il termine "karate"
introdotto da Gichin Funakoshi all'inizio del Novecento,
padre moderno del karate, significa in giapponese "mano
vuota" (kara = vuota, te = mano) e sta ad indicare
un tipo di combattimento senza armi, a mano nuda, in cui
le tecniche vengono portate con le varie parti del corpo
nei punti vitali dell'avversario, cercando di ottenere
la massima efficacia. |
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Non a caso Gichin Funakoshi
scelse il termine "kara", in quanto, oltre al
significato letterale, volle indicare lo stato mentale
richiesto a chi pratica il karate, riportando quest'arte
marziale alle sue più autentiche origini filosofiche,
secondo le quali lo stato fisico è inscindibile
da quello psichico. L'esercizio corporeo non è
fine a se stesso, ma è sempre collegato a una ricerca
spirituale che, a poco a poco, porta il karateka ad acquisire
consapevolezza delle proprie capacità, ma, soprattutto
dei propri limiti e, di conseguenza, al desiderio di migliorarsi. |
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La pratica di quest'arte
marziale, oltre alla concentrazione psichica, richiede
un costante allenamento, durante il quale vengono esercitate
tutte le parti del corpo per poter raggiungere forma ,
equilibrio, velocità e potenza. Dal punto di vista
fisico è dunque un'ottima ginnastica che dà
armonia e simmetria al corpo: le tecniche e gli esercizi
vengono ripeturi simmetricamente in tutte le direzioni.
Sotto l'aspetto psichico, la pratica del karate porta
l'individuo ad acquistare in ogni istante consapevolezza
di sè e dei propri geti, l'amore e il rispetto
per gli altri. |
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Differenza tra karate tradizionale
e karate moderno. |
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La vittoria non è
l'unico scopo del karate tradizionale. Il karate tradizionale
è un'arte di autodifesa che usa solo il corpo umano,
nei modi più efficaci. Vengono usate tecniche di
parata, di pugno, di percossa, e di calcio in combinazione
con movimenti specifici. Attraverso il karate tradizionale
l'essere unamo riceve il modo per ampliare e mogliorare
le capacità fisiche e mentali. Con la continua
ricerca di miglioramento tecnico, sopravvive un ampliamento
di tutte le capacità umane. Mentre il livello di
ogni grado può essere ben determinato e raggiunto
attraverso una fedele esecuzione, la ricerca di sviluppo
del karate tradizionale non ha limiti. L'espansione delle
capacità umane e la potenzialità da raggiungere
sono traguardi che richiedono una continua ricerca. |
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Dopo la II° Guerra
Mondiale, il karate ha avuto nel mondo un enorme espansione,
ma questa espansione e la socità odierna, dell'usa
e getta, hanno prodotto una babele di stili, di interpretazoni
e di "cosidette verità" o "modernità"
tale che i saggi Maestri ancora viventi, veri depositari
dell'arte, non erano più in grado di distinguere
in mezzo a tutti questi "karate" la propria
arte, ecco l'esigenza di questa distinzione. |
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Pertanto parlare di
karate tradizionale sarebbe legittimo rifersi alla storia
del karate e trarne le debite conseguenre e conclusioni,
ma purtroppo parlare di storia del karate è come
muoversi sulle sabbie mobili, spesso i fatti sfiorano
la leggenda o il mito e molte cosiddette informazioni
e verità, a causa dell'insegnamento esoterico,
mostrano ciò che sembra ma che non è. Le
chiavi di interpretazione sono andate perdute. La documentazione
scritta, allo stato attuale delle ricerchè, è
insufficiente; inoltre molti aneddoti sono riportati di
terza, quarta mano e sono perlopiù ricordi o opinioni
personali. |
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Le difficoltà non finiscono qui, infatti il
karate era praticato sino agli albori del XX secolo
in segreto, e anche nell'era odierna sono più
le cose non dette, volutamente taciute, di quelle pubblicate.
Non ultimo bisogna tener conto del fatto, che, l'insegnamento
autentico è quello che viene trasmesso da cuore
a cuore, direttamente da Maestro ad Allievo, e non certo
con suppoorti audiovisivi. Un vero Maestro ama il proprio
allievo, e adotta tutti quegli espedianti e quelle sottigliezze
pedagogiche che ritiene opportuno e che meglio si prestano
a favorire lo sviluppo completo della personalità
e dell'abilità tecnica dell'allievo. Se poi si
pensa al livello di comprensione di chi apprende, ovvero
che vi è una spiegazione esoterica, più
profonda che specialmente nel passato veniva confidata
solamente a pochi fedelissimi. Ciò si comprende
le difficoltà tecnico culturali che devono affrontare
sia i novizi come l'esperto che desiderino approfondire
e conoscere le proprie radici storico-cultirali.
M° Renshi Emiliano Alberti
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Per l'approfondimento del Karate-do,
le sue tecniche, i suoi regolamenti, ecc. si consiglia la
visione del sito della Federazione Fikta - www.fikta.it
oppure il bellisimo sito www.csc.ve.it
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